108 RINTOCCHI

“108 Rintocchi” di Yoshimura Keiko narra una storia fatta di lentezza, semplicità e dolcezza.

Tutto si svolge nei giorni precedenti il Capodanno giapponese e il lettore viene “cullato” dalle tradizioni di una piccola isola dell’arcipelago di Izu, al largo del Giappone.

La solidarietà, uno dei principi cardine del libro, è raccontata con una trama delicata e avvincente.

In Giappone, ripulire e rimettere a posto tutto prima dell’inizio del nuovo anno – non solo pulizia dei luoghi e degli oggetti, ma anche della nostra interiorità – è una vera e propria tradizione: aiuterebbe a liberarsi dalle impurità dell’anno precedente. Come gli oggetti, la vita diventa qualcosa da riparare: tutto è pericolante e fragile, la vita si rompe.

Tutto si guasta, tutto si rompe. Si rompono sia le cose che le persone

A Capodanno i tamburi battono 108 volte per liberare gli uomini dalle passioni, suonando in accordo con i 108 rintocchi delle campane del Tempio dell’Eternità. Il centottesimo rintocco delle campane del tempio attraversa la mezzanotte e battezza l’avvento dell’anno; il compleanno di Sohara coincide con l’ultimo rintocco.

In attesa che le campane del tempio compiano l’ultimo rintocco, ogni persona aprirà il suo cuore mettendo a nudo i propri segreti così da liberarsene.

Secondo il credo buddhista, erano proprio 108 le bramosie e le sofferenze umane.

Ogni colpo allontana una passione

Sohara è una persona semplice, speciale, dotata di una grande capacità intuitiva, per cui è facile provare empatia. Ha compreso che tutto può infrangersi, non solo le cose, ma anche la vita: eppure, con un piccolo gesto, tutto può essere riparato.

Il suo pensiero è quello di una persona eccezionalmente buona. Ha dedicato la sua vita inizialmente ad aggiustare le case, per poi passare ad aggiustare l’animo delle persone dell’isola.

Regalare gioia agli altri è l’unico modo per essere felici

Sull’isola, il senso di famiglia allargata genera la certezza di non essere mai soli e quella sensazione di fiducia riempie il cuore anche di chi legge.

Romanzo d’esordio in cui l’autrice, anziché soffermarsi sulla caratterizzazione dei personaggi, punta sulle idee, sulla morale che vuole offrire, sul senso della vita che vuole condividere con il lettore.

Libro coinvolgente, è una favola moderna delicata, con un linguaggio semplice ma profondo, che insegna la potenza del ricevere oltre che del dare e porta a confrontarsi con ciò che crea turbamento, in cerca forse di una soluzione.

Durante la lettura si è trasportati in un mondo a parte, in cui il tempo scorre lentamente.

Un messaggio molto positivo, una storia di altruismo e di comunità con un finale toccante e delicato che mi ha commossa e mi ha fatto ragionare sul concetto di “serenità dell’animo”: a volte la vera felicità non si basa solo sulle cose che otteniamo, ma anche sulle mancanze, su quel che sogniamo ma non possiamo avere, su quei desideri a cui tendiamo ogni giorno e, a volte, addirittura su quello a cui rinunciamo.

Non solo le affermazioni ma anche le negazioni creavano l’equilibrio dei sentimenti.

È una lettura da fare quando si ha bisogno di rallentare e di tornare a se stessi. La copertina e la sovraccoperta originali del libro già introducono il lettore nella storia. Tra le pagine ho sentito i profumi della cucina giapponese e dell’olio di camelie.


Yoshimura Keiko è lo pseudonimo di una giovane esordiente giapponese nata a Tokyo. Questo è il suo primo romanzo, nato grazie all’incontro con la scrittrice Laura Imai Messina.

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(108 RINTOCCHI, Y. Keiko,
Edizioni PIEMME, 2023)

A cura di Gisella Marcellino

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MIO MAO – 108 rintocchi